Trattoria Cerri
un pezzo di storia cremonese
Questi tavoli, queste sedie, queste mura hanno visto succedersi generazioni di cultori della cucina locale, ma anche migliaia di persone, di amici, di cremonesi che hanno fatto della Trattoria Cerri il loro luogo di ritrovo.
Quel luogo che, dal 1929, ha visto prima i nonni poi i genitori, oggi sono invece quei figli che, mano nella mano, piccoli e con le calzette corte, solcavano la porta di questo fiore all'occhiello della tradizione cremonese, in compagnia del babbo o del nonno.
E fermandosi nella rustica piazzetta Giovanni XXIII, guardando verso quel piccolo ingresso rimasto ancora quasi inalterato, sembra ancora vedere quest'immagine lontata nel tempo, di 70/80 anni fa, come una cartolina sdrucita e ingiallita che racconta di un altro mondo, di un'epoca antica, dove il tempo trascorreva e non si rincorreva, dove un bicchiere di vino rosso teneva uniti gli uni agli altri, discorrendo e discutendo di calcio e di politica, del tempo e di vita vissuta, in quegli anni di guerra, di restrizioni e di povertà, per finire poi tutti insieme a darsi appuntamento al giorno dopo, per continuare attorno a quel rosso, nella massima serenità, nella più bella armonia, nel piacere dell'amicizia e della compagnia, seppur nella difficoltà vera di quegli anni.
Questo ancora si respira dentro questo locale, perchè poco o nulla sembra cambiato, come la famiglia che da sempre lo conduce e che da il nome al locale.
Oggi Trattoria Cerri è giunta alla generazione di Fabio che, con la moglie Lina, portano avanti questo pezzo di storia cremonese, traghettatori di una tradizione familiare che ha pochi simili, consapevoli del patrimonio storico e culturale che il loro locale rappresenta.
La cucina è rigorosamente legata al territorio, e non poteva essere diversamente, tradizionale e casalinga ad esaltarne i sapori e la semplicità.
La pasta fatta in casa, i prodotti e gli ingredienti scelti, fanno della Trattoria Cerri la naturale continuità di profumi, di gusti, di genuinità.
Altri piatti sono della cucina nazionale, che ripercorro, tuttavia, sempre il tema della qualità e della bontà.
Come negli anni '30, ancora oggi, Fabio e Lina continuano la tradizione dell'aperitivo che non ha terminologie esterofile, bensì italianissime, meglio ancora dialettali, poiché il protagonista è uno schietto bianco nostrano che accompagna le polpette fatte in casa, e dopo il primo si prosegue con un damene nalter (dammene un altro).
La bella stagione per la Trattoria Cerri è un momento per aprirsi ancora di più, per accogliere ancora più amici e clienti, grazie alla piazzetta che si trasforma e si abbellisce, attrezzandosi per ospitare all'aperto, dove vengono organizzati anche appuntamenti di intrattenimento, tra musica, cabaret e rappresentazioni teatrali in un calendario estivo che coniuga il buon mangiare con la tradizione culturale locale.
Facile l'accesso grazie al parcheggio adiacente, in estate la graziosa corte interna diventa un piccolo salotto per cenare all'aperto.
Insomma, Trattoria Cerri è una tappa come il Duomo, come il Torrazzo, come il lungo Po, è un pezzo di storia Cremonese.