Trattoria Osteria del Bissone
locale tipico storico nel cuore di Cremona
Risalire alle origine di questo locale è impresa ardua, poiché si deve tornare a tempi assai remoti e precisa documentazione non è stata rinvenuta, tuttavia quell’insegna e lanterna in ferro battuto, cigolante alle folate di vento, rievocano le sue lontane origini.
In assenza di dati certi si può, per attribuire comunque un periodo approssimativo alla nascita del Bissone, richiamarsi al Bordigallo il quale, nel 1515, denominò la strada Via Bisonus, mentre Antonio Campi, nel 1583, la indicò come Via Bisonis. Successivamente divenne Via Bissone fino a quando, nel 1930, in piena epoca fascista, venne definitivamente ribattezzata Via Francesco Pecorari, colui che pare abbia dato inizio, nel '300, alla costruzione della parte alta del Torrazzo.
Molto antica, dunque, la Trattoria Osteria del Bissone che conserva il sentore mitico dei tempi remoti, in centro, vicino ai giardini pubblici, nascosta quanto basta eppure viva, con quell’insegna e lanterna in ferro battuto cigolante alle folate di vento.
L'atmosfera è raccolta, le luci basse, i toni neutri, l'aria che si respira è quella di quei luoghi dove ti trovi bene, a tuo agio, e la musica che a volte può accompagnare la serata è quella del pianoforte che sembra essere lì da sempre, quasi ad evocare la memoria di Giuseppe Verdi il cui ritratto accoglie l'ospite al suo ingresso.
Quei tasti sono spesso “schiacciati” da musicisti improvvisati che vogliono per pochi minuti allietare la sala con la loro improbabile vocazione, ma che trovano comunque sempre il consenso di chi, seduto a quei tavoli, trova tuttavia piacevole il suono di questo strumento.
Altre volte, gli stessi tasti, hanno trovato dita e mani più sensibili, come quelle di Guccini, di Paoli e di altri artisti che hanno dato seguito ad esibizioni teatrali tra le antiche mura del Bissone.
Di sera, di notte, tutto si anima; sui tavoli nereggiano luccicanti le bottiglie mentre le seggiole sembrano conservare nel tempo le impronte di intere generazioni, di studenti, di professionisti e di signore dalle guance colorite dal vino sovrapposto al belletto. Erano rare attempate attrici rievocanti in gioventù i palcoscenici di teatri di second’ordine quando non, addirittura, di cafè-chantants. A volte è un cantante lirico dai capelli bianchi ad intonare un’aria, aiutandosi con le note del piano, altre volte, invece, la musica è classica, oppure può essere jazz o swing, quando probabilmente allo strumento siede uno studente di liuteria russo o canadese o il simpatico imbianchino musicista mancato.
Tra le bottiglie (il vino è sempre genuino) girano piatti di prosciutto e di salame all’aglio, ma anche pietanze elaborate, servite alla buona ma con amichevole cordialità; attorno si respira un’aria di rinascente bohemienne. Si fanno le ore piccole in lieti e accesi conversari.
Alla Trattoria Osteria del Bissone si mangia bene, alla nostrana, con una rustica amabilità che sa di altri tempi; le ricette sono frutto di un’accurata ricerca, che fondano le sue origini nella cucina tradizionale della bassa padana, spesso tramandata su quaderni di cucina oppure oralmente da madre in figlia.
La carta dei vini comprende un cinquantina di etichette, di quasi tutte le regioni italiane con prevalenza di vini del nord Italia, per accompagnare al meglio ogni portata.
Non manca l’ottimo vino in caraffa, bianco e rosso, fermo e frizzante, ma sempre rigorosamente a denominazione d’origine controllata.
Capace di ospitare fino a 80 coperti e di servire menù ad hoc in base al profilo dei gruppi e alla stagionalità, la Trattoria Osteria del Bissone è tappa significativa nella Cremona della buona cucina; ad attestarlo anche il riconoscimento, ottenuto nel 2005, di “esercizio storico di interesse regionale” dall’Ente Regione Lombardia.