Palazzo Barbò
eretto nel 1837
Voluto dalla nobile Marietta Barbò ed eretto nel 1837, sorge quasi frontalmente a Palazzo Affaitati, lungo Via Ugolani Dati. Il progetto è dell'architetto Visioli, il quale gli volle attribuire a Palazzo Barbò l'aspetto di grande edificio signorile.
E' proprietà privata, non è aperta al pubblico.
La costruzione ha il suo sviluppo ed ampliamento sulla precedente residenza di famiglia Barbò, caratterizzata da un frontale ad intonaco tripartito, con bugnato leggero a pianterreno.
Lo scalone marmoreo, che riporta lo stemma gentilizio della famiglia, è decorato dagli artisti G. Gallina, S. Gallina e dall'ebanista Giuseppe Moschini.
Le semicolonne in stile corinzio e l'attico sulla trabeazione attribuiscono alla facciata la sua decisiva impronta neoclassica.
L'ampio colonnato dorico in marmo che domina il cortile interno, cingendolo sui tre lati, è interamente dipinto con prospettive architettoniche, opera del pittore Giovanni Motta, mentre un'opera scultorea raffigurante Galatea, del milanese G. Seleroni, sorge al centro del retrostante giardino.