Palazzo Cavalcabò
nel centralissimo Corso Matteotti
Cavalcabò è un'antica famiglia feudale di parte guelfa che per alcuni decenni del XIV secolo dominò la città di Cremona.
Capostipite della famiglia fu Marchese Corrado detto Cavalcabò (XII secolo). La famiglia prese il dominio di Cremona a partire dal 1276 con Marchese Cavalcabò e terminò nel 1320 circa con Giacomo Cavalcabò che cedette i poteri alla potente famiglia dei Visconti con Galeazzo I. Ugolino Cavalcabò riprese il potere sulla città nel 1403 ma la signoria durò pochi anni, perché nel 1406 Cremona passò definitivamente nelle mani dei Visconti.
Palazzo Cavalcabò, risalente agli inizi del Cinquecento, è proprietà privata, non visitabile all'interno, e sorge lungo il centralissimo Corso Matteotti. Contiene numerosi arredi antichi e mobili appartenuti ad Agostino Cavalcabò, ora proprietà degli eredi. L'edificio passò di proprietà più volte ed appartenne anche alla nobile famiglia Offredi di cui faceva parte Omobono, vescovo di Cremona dal 1791 al 1825.
Il suo interno è ottimamente conservato, grazie alla cura del marchese Agostino Cavalcabò che nel 1834 diede incarico di ristrutturazione della facciata all'architetto Visioli. Semplice nelle sue linee sobrie, la facciata presenta una fronte a finto bugnato nella quale è facile individuare la suddivisione interna tra pianterreno, mezzanino, piano nobile, e ancora mezzanino.
Lo scalone, ampio e a duplice rampa, porta ad un vasto ripiano decorato con soggetti di epoca tardo neoclassica; qui ci si immette negli appartamenti nobili impreziositi da decorazioni pittoriche e a stucco di artisti cremonesi che fanno da perfetta cornice all'arredo e ai suoi preziosi contenuti.
I suoi cortili allineati sono frutto di numerosi ampliamenti, il primo con due fronti opposti e porticato a serliana, ripreso da Palazzo Affaitati, precursore di questa tipologia, ed utilizzato in seguito dall'architettura cremonese. Altri cortili, degradanti in ampiezza, terminano nel giardino finale a forma di esedra dove al centro si erge la statua di Diana cacciatrice.