Il
Palazzo del Comune è stato fondato nel 1206 con la forma architettonica tipica del broletto lombardo e successivamente ampliato nel 1245.
La struttura medievale del palazzo non ha subito modifiche fino alla fine del XV secolo. A partire dal 1496 e poi nel corso del secolo successivo fu modificata la facciata sostituendo le trifore duecentesche con finestre rettangolari e aggiungendo il nuovo arengario in marmo addossato al pilastro centrale della facciata.
Lo spazio interno, che prevedeva un'unica grande sala per le riunioni del popolo del Comune, fu suddiviso in nuovi ambienti di minori dimensioni tra i quali la cappella, oggi
Sala dei Violini (che viene trattata a parte), la
Sala del Consiglio dei Decurioni, oggi
Sala della Consulta e una
galleria d'accesso, oggi
Salone dei quadri, sede del Consiglio Comunale.
L`attuale facciata è il risultato delle variazioni apportate nel 1838 dall`architetto cremonese
Luigi Voghera che ha arricchito le finestre di lesene e decorazioni in cotto, oltre alla fascia di marmo bianco con mensoloni, di gusto neo-rinascimentale.
L'attuale scalone d'accesso fu costruito negli stessi anni in sostituzione di quello precedente cinquecentesco.
Percorrendolo si arriva al
Salone degli Alabardieri, all'interno del quale si ammirano ancora tracce di
affreschi parietali raffiguranti un
San Cristoforo, una
Madonna col Bambino e Santi e una
Crocifissione, della fine del Duecento, di gusto ancora bizantino sia pur con accenni di modernità romanica.
Inoltre venne aperto mediante arcate il cortile interno del palazzo, creando a piano terra un porticato d`accesso. Venne infine abbassato di quasi un metro il livello della piazza e del cortile per diminuire il dislivello con le strade circostanti: Cremona conserva ancora nel suo impianto urbanistico l'originaria forma di un terrazzamento fluviale fondato come colonia romana in un'ansa del fiume Po.