Palazzo Mina Bolzesi
risalente al 1815
Tra gli edifici cremonesi di maggiore spessore si segnala senz'altro Palazzo Mina Bolzesi. Di proprietà privata, lo si ammira, gigantesco ed imperioso, nel suo insieme di lesene e colonne, in via Platina (da pochi giorni - ottobre 2012 - è sottoposto a lavori di restauro e quindi "impachettato").
La facciata di Palazzo Mina Bolzesi è in tipico stile impero, chiara ed imponente nei suoi bassorilievi raffiguranti momenti di antiche glorie cremonesi, quali il giurista di età augustea Alfeno Varo, l’umanista cinquecentesco Lampridio e Gerolamo Vida che fu vescovo d’Alba. Il timpano si conclude con le tre statue dei personaggi.
Esempio del neoclassico cremonese Palazzo Mina Bolzesi è proprietà del Seminario vescovile, lascito della famiglia Mina-Bolzesi. Risalente al 1815, dopo la demolizione del convento di Santa Marta
Un grande stemma della famiglia Bolzesi imperia nel frontone, mentre l’interno del palazzo è arricchito con decorazioni del Manfredini, oltre a numerosi splendidi affreschi del Diotti.
Le preziose sculture, dipinti e arredi, tra le quali opere di Hayez, Ronzoni, sculture del Monti o del Canova, che hanno fatto di questo palazzo una vera e propria galleria d’arte contemporanea nell’Ottocento, sono andate disperse.
Rimane il grande valore storico ed architettonico che Palazzo Mina Bolzesi rappresenta, tappa quindi immancabile nell'itinerario dei palazzi cremonesi.