Pensato come forma di espressione della bellezza degli strumenti, l’Auditorium nasce per rappresentare la grande tradizione musicale, ma vuole anche confrontarsi con il futuro della musica. Il risultato è un progetto fluido, fatto di volumi morbidi, linee sinuose che si rincorrono e disegnano una grande scultura organica che esprime il propagarsi delle onde sonore. La particolare architettura della sala regala un’ultima suggestione: il palco è al centro della scena, il pubblico ‘avvolge’ i musicisti, il dialogo che si crea tra spettatori ed esecutori produce un forte impatto emozionale e consente di vivere una esperienza nuova che va oltre il concetto classico di concerto.
La suggestione di questo ambiente è esaltata anche dal design delle 450 poltrone studiato esclusivamente per questo auditorium. L’architettura è fatta per emozionare, ma è l’acustica studiata dall’ingegnere Yasuhisa Toyota il vero punto di forza dell’auditorium che ha raggiunto un livello di perfezione che ne consente anche l’utilizzo come sala di incisione. All’auditorium si accede da tre differenti livelli: piano interrato (tramite un ascensore che dal parcheggio conduce al piano), piano terra e piano ammezzato. Dalle prime analisi effettuate dallo studio Nagata Acoustics è emersa come fondamentale la necessità di incrementare la sezione libera della sala per migliorarne la resa sonora; l’ipotesi per far “suonare” al meglio l’Auditorium, descritta e rappresentata negli elaborati grafici allegati, è quella di abbassare, rimuovendo il terreno, il livello a cui il palco viene impostato; tale procedura presuppone lo scavo della porzione di terreno ricompresa tra le murature perimetrali della “ex palestra”.
I due sondaggi eseguiti a ridosso delle murature perimetrali hanno confortato l’ipotesi di scavo, mostrando una fondazione che si spinge sino a circa 3,50 metri sotto il livello della pavimentazione attuale; ed in effetti la pavimentazione attuale risulta ad un livello di 1,60 metri superiore rispetto alla quota della piazza contigua all’edificio (e a questa raccordata da una serie di gradini a scendere). Il progetto ha previsto la realizzazione di murature di rinfianco a compensazione della mancata spinta del terreno da rimuovere.
L’acustica dell’auditorium è garantita dall’aggiunta di altri accorgimenti: - l’inserimento di tende acustiche dietro ogni apertura; – la creazione di un’intercapedine che funge da cassa di risonanza sotto il “palco” centrale; -la realizzazione del rivestimento della muratura perimetrale del livello interrato forata del 50% per permettere l’assorbimento del suono dalla tenda acustica retrostante. Il progetto ha portato alla rimozione delle controsoffittature (ammalorate ed instabili a causa delle infiltrazioni di acqua piovana che ne hanno negli anni impregnato le fibre) e la rimozione della tribuna della “ex palestra”. L’unico elemento che è stato mantenuto, dopo un adeguato restauro, sono le porte e le finestre realizzate dal Cocchia.
La grande “scultura” dell’auditorium presenta una struttura a lame di acciaio, che disegnano la forma, alle quali è ancorata una maglia metallica che funge da base per l’intonaco. Il tutto è rasato e successivamente impiallacciato con legno d’acero verniciato per richiamare il legno utilizzato per realizzare i violini.
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